giovedì 28 gennaio 2010

Bausani e il suo invito all'Islam

Dopo vari intermezzi da N.P., e un mancato commento a caldo di "Confessioni di una Maschera", (non inaspettatamente) capolavoro di Mishima, il mio cervellino ha iniziato a ribollire di nuovi fermenti e curiosità e domande. Tutto è partito da futili attività quali il videogiocare, ma poi, si sa, da cosa nasce cosa, e fortunatamente la biblioteca comunale è ottimo fertilizzante per la mia curiosità. Bei titoli, ben fornita; in particolare per il discorso Islam, almeno partendo dalle basi, i titoli, pur non superando la decina, sono di quelli che val la pena leggere.
More about L'IslamFra questi vi è "L'Islam" di Bausani (islamista, ordinario di lingua e letteratura persiana all'università di Napoli, traduttore del Corano e autore e traduttore di diverse altre opere) non eccessivamente particolareggiato, ma completo ed esaustivo per una neofita del tema come me, e maneggevole e di lettura piacevole.
Si tratta di uno dei saggi che in assoluto quindi ho impiegato di meno a leggere, nonostante le mie lacune. Il libro si articola in quattro principali "capitoli": nel primo sono esposti i fondamenti dell'Islam ortodosso, fissando come punto di riferimento l'opera di sistematizzazione messa a punto da Al Ghazali, introducendo al contempo, laddove siano offerte le occasioni, concetti appartenenti a influssi e dottrine più o meno eterodossi. Dopo un'affascinante introduzione al sufismo, poi, ampio spazio è dedicato alle comunità non sunnite, in particolarità alla si'a; spazio a mio avviso meritatissimo in quanto la scuola sciita, in particolare la corrente ismailita, è ciò che dell'Islam più del resto solletica il mio interesse (non nego che poi gli Ismailiti, con la setta Nizarita, rappresenti un campo affascinante e suggestivo, una rete in cui sono inevitabilmente caduta anch'io e con molto piacere; tuttavia ho scoperto di nutrire predilezione per la dottrina sciita in toto, nonché per la mistica sufi -egualmente suggestiva-).
Successivamente l'Islam viene trattato nel suo sviluppo storico, ricostruendo per sommi capi la vita di Muhammed, l'interessantissimo rapporto dell'Islam con le religioni preislamiche e i loro riti, l'evoluzione della religione attraverso i suoi personaggi illustri. Infine, l'ultimo capitolo è dedicato all'Islam moderno, con i suoi sviluppi e le sue possibilità. Ciò che però merita a mio avviso menzione è l'ottima bibliografia, tutt'altro che uno sterile elenco di titoli e nomi, piuttosto un itinerario, un "cammino pedagogico" (così è definito dall'autore dell'appendice, Stefano Allevi) di estrema utilità per l'approfondimento, discorsivo e suddiviso in argomenti.

Insomma, il libro, nelle sue scarse 230 pagine, è ottimo: nonostante l'ampiezza e la difficoltà del tema trattato, l'autore riesce egregiamente a "compattarlo", fornendo le linee guida per l'approfondimento. Ho molto gradito la stesura partecipe, l'interesse nel condividere l'argomento con i lettori: stimolante.
Merita di essere riletto, merita anche di essere acquistato... unica pecca: la mancanza di un glossario almeno delle parole chiave dell'Islam (eddai, ce l'hanno persino i libri della Yoshimoto).
Nel complesso, voti altissimi. E fiducia in altre pubblicazioni dello stesso autore.
Intanto, provo ad affacciarmi un po' di più alla finestra che dà verso questo mondo tanto temuto e tanto ignorato da molti occidentali con la lettura del Corano (in biblioteca c'è l'edizione dell' Unione delle Comunità e delle Organizzazioni Islamiche in Italia, con tanto di note a margine, la cosa mi ha fatto piacere).

E poi, al contempo, sperando di farcela, l'interessantissima "Fenomenologia del Potere" di Popitz, ché sto fremendo di leggere ste 200 pagine.